Written by APE Genova

Conferenza nazionale di Confedilizia

Da genova nasini: «il patrimonio immobiliare garantisce il debito pubblico e va tutelato. Stop alle politiche fiscali folli»

Si è aperto quest’oggi a Roma l’annuale conferenza organizzativa di Confedlizia, occasione per fare il punto sulle novità scaturite dalla legge di Bilancio per il settore immobiliare. Con il presidente nazionale Giorgio Spaziani Testa, è anche il vice presidente nazionale e presidente di Ape-Confedilizia Genova, Vincenzo Nasini. Nel mirino dei vertici di Confedilizia le manovre decise dal Governo: «Da molto tempo a questa parte le manovre non contengono ciò di cui vi sarebbe bisogno: interventi coraggiosi, fiscali e non, per consentire al comparto di esprimere le sue potenzialità. Il Paese procede con il freno a mano tirato» – ha spiegato in sintesi Spaziani Testa. Per Nasini: «Il patrimonio immobiliare va tutelato e protetto dallo stato anche perché nessun paese al mondo può vantare una tale ricchezza che garantisce abbondantemente il debito pubblico a condizione che il suo valore venga difeso e non pregiudicato da politiche fiscali folli che colpiscono il risparmio immobiliare e favoriscono il consumo improduttivo». Dalla conferenza arriva l’invito a rivedere le politiche fiscali e una critica alle scelte riguardanti Imu e Tasi. Sullo sfondo restano anche le cifre allarmanti relative al crollo del valore immobiliare in molte città, a cominciare da Genova, dove il decremento tra il 2010 e oggi è stato del 22.9 per cento.

 

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Dati Istat: mercato immobiliare a picco

 LA POLITICA APRA GLI OCCHI (prezzi delle case esistenti: – 22,9% dal 2010) –

Crolla il mercato immobiliare in tutta Italia e crolla anche e soprattutto a Genova e in provincia. Così denuncia la Confedilizia nazionale e Ape-Confedilizia Genova con il suo presidente Vincenzo Nasini: «Alla luce di queste notizie è il caso di rammentare a chi ci governa che se errare e’ umano, perseverare e’ diabolico e insistere nella perseveranza è delittuoso verso i proprietari  di casa e verso il Paese.
Il crollo del valore del patrimonio immobiliare causato da queste politiche fiscali folli provoca danni enormi di gran lunga superiori a quelli asseritamente causati dall’aumento dello spread con cui le opposizioni l’Europa certa stampa e certe emittenti di parte ci martellano il cervello ogni giorno». Nasini si associa a quanto dichiarato oggi dal presidente nazionale Giorgio Spaziani Testa: «I nuovi dati dell’Istat registrano ancora una volta lo stato di crisi senza precedenti del mercato immobiliare. Nell’ultimo anno, i prezzi delle abitazioni esistenti sono diminuiti di un ulteriore 1,3%. Dal 2010 – appena prima dell’introduzione dell’Imu – la riduzione è pari, secondo l’Istat, al 22,9%. E a questi numeri vanno sempre aggiunti quelli dell’infinito patrimonio di immobili privi di qualsiasi valore perché nessuno li vuole acquistare o prendere in affitto.

I risparmi degli italiani vanno in fumo e la politica continua a girarsi dall’altra parte. Anzi, la legge di bilancio ha addirittura concesso ai Comuni – per la prima volta dopo tre anni – la libertà di aumentare ancora le aliquote della già folle patrimoniale sugli immobili rappresentata dai 21 miliardi di euro annui di Imu e Tasi (per un totale di 150 miliardi dal 2012 a oggi). Evidentemente, in Italia ci sono forme di risparmio meno degne di tutela di altre. Ma a rimetterci è il Paese intero».

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Gravi gli aumenti di Imu e Tasi. Da Genova la presa di distanza dalla finanziaria

Per Vincenzo Nasini, presidente di Ape-Confedilizia Genova e vice presidente nazionale Confedilizia, quello sulla legge di bilancio appena approvata è un giudizio negativo rispetto all’aumento delle tasse comunali in arrivo:

«Molte delle promesse che hanno convinto molti proprietari di casa al momento del voto non sono state mantenute e anzi sembra volersi andare nella direzione opposta. Ma i proprietari, che rappresentano il 70 per 100 degli elettori italiani sono attenti a questi comportamenti e sanno trarre le opportune conclusioni al momento giusto. Il via libera dato ai Comuni rispetto all’aumento di Imu e Tasi è una decisione molto grave».

Già il presidente nazionale, Giorgio Spaziani Testa, aveva commentato a caldo la manovra facendo notare che «La proprietà immobiliare aspetta da tempo una riduzione dello spropositato carico fiscale patrimoniale che dal 2012 sta mettendo in ginocchio il settore e il suo indotto, non certo che esso sia addirittura incrementato». Anche l’avvio della cedolare secca al 21% per gli affitti commerciali e il rinnovo per un anno delle detrazioni per alcuni interventi sono poca cosa di fronte al rischio di salasso: «Per l’immobiliare e la crescita serve ben altro».

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