Written by APE Genova

GenovaPost 22/02/2019 – Confedilizia: «Crollano le compravendite di immobili non abitativi»

Genova – «In un anno le compravendite di immobili ad uso artigianale, commerciale, industriale e ufficio sono diminuite del 27,1 per cento. Il dato è contenuto nel rapporto sul mercato immobiliare diffuso oggi dall’Istat e mette a confronto il terzo trimestre del 2018 con il corrispondente periodo del 2017. In particolare, nel Nord-Ovest il calo è stato del 26,6 per cento, nel Nord-est del 41,1 per cento, nel Centro del 22,1 per cento, nel Sud del 13,7 per cento e nelle Isole del 17,1 per cento. A Genova e provincia il dato è ancora più rilevante, con un crollo del mercato intorno al 28 per cento»: così Confedilizia tramite una nota

«Il dato è gravissimo: con questo trend e l’incompetenza permanente dei politici si rischia veramente la bancarotta del settore immobiliare – conferma Vincenzo Nasini, presidente di Confedilizia Genova e vice presidente nazionale. Si tratta di numeri – ha commentato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa – che confermano come vi sia urgente necessità di attuare politiche in grado di restituire vitalità ad un comparto, quello degli immobili ad uso diverso dall’abitativo, che soffre particolarmente a causa di mille fattori, non ultimo quello della asfissiante tassazione. L’avvio della cedolare secca per le locazioni di negozi, che pure necessita di miglioramenti, è un primo passo in questa direzione. Ma occorre fare di più. È necessario – e il discorso vale anche per moltissimi immobili residenziali – incentivare il ritorno di interesse degli investitori su uno sterminato patrimonio edilizio che rischia di essere condannato all’estinzione. E lo si può fare, da un lato, rimuovendo i vincoli legislativi sui contratti di locazione commerciale, risalenti addirittura a quarant’anni fa, e, dall’altro, varando misure di forte sgravio fiscale condizionate all’effettuazione di interventi di ristrutturazione e riqualificazione di questi beni, tali da consentirne il riutilizzo in tempi ridotti. Gli effetti virtuosi così generati sarebbero estesi all’intera economia e a migliorare sarebbe anche l’aspetto delle nostre città e delle nostre zone rurali».

Written by APE Genova

GenovaPost – 31/01/19 – Confedilizia Genova, prima riunione del Gruppo Giovani

Genova – Si è svolta quest’oggi la prima riunione operativa del Gruppo Giovani Ape Confedilizia, che ha appena composto il nuovo organigramma e deciso le linee d’azione per il 2019. Il Gruppo Giovani dell’Associazione della Proprietà Edilizia si prefigge lo scopo di portare a conoscenza del pubblico giovanile il settore della proprietà edilizia, in continua evoluzione e caratterizzato da una sempre maggiore complessità. Il Gruppo Giovani dell’Associazione Proprietà Edilizia di Genova e Provincia, fondato nel Marzo 2015, è formato da Avvocati, Geometri, Architetti, Ingegneri, Amministratori di Condominio e Studenti Universitari di età compresa tra i 18 e i 40 anni. Lo stesso si prefigge l’obiettivo di offrire al pubblico, giovanile e non solo, informazioni, conoscenze ed esperienze lavorative relativamente al settore immobiliare. Il nuovo presidente è Errico Bancheri. Due i vice presidenti: Mauro Prete e Valentina Penna, segretario è Alessandra Malatto, responsabile comunicazioni Cristina Nasini; del consiglio fanno parte: Annalaura Ghigliotti, Alessandro Botto, Alessandro Torri, Angelo Usai, Daria Nicora, Federico Spadavecchia, Marina Aprile ed Emanuela Predasso.

Dopo aver incontra il residente di Confedilizia Ape, Vincenzo Nasini, i giovani hanno iniziato a lavorare. «Il nostro impegno è prima di tutto per raccontare l’attività di Confedilizia nelle scuole, con incontri già previsti nell’ambito dei progetti di Alternanza Scuola Lavoro – spiega il presidente Errico Bancheri – lo scopo è quello di spiegare ai giovani quali sono le possibilità occupazionali che offre un settore fondamentale nella vita economica del Paese, come è appunto quello della proprietà edilizia. Porteremo le nostre conoscenze in tutto il territorio della Città Metropolitana e avremo anche una serie di incontri istituzionali nelle varie sezioni delegate, sia nel Levante genovese sia in Valpolcevera dove l’impegno di Ape-Confedliza va letto anche nella prospettiva di un rilancio del territorio colpito dal crollo di ponte Morandi».

Written by APE Genova

GenovaPost – 10/12/18 – Compravendite di negozi, Confedilizia: «Crollo record, serve più coraggio nella cedolare secca»

Genova – «Sono crollate del -22,9% le compravendite di negozi e laboratori a Genova nel terzo trimestre del 2018 rispetto al terzo trimestre del 2017»: lo segnala Confedilizia analizzando i dati dell’Agenzia delle Entrate da cui emerge che nelle principali città italiane per dimensione demografica (Roma, Milano, Torino, Napoli, Genova, Bologna e Firenze), le compravendite di uffici e studi privati sono diminuite in media del 27,9%.

«Sono numeri sconcertanti, che dimostrano quanto urgente sia intervenire attraverso riduzioni fiscali in questo comparto così importante dell’immobiliare. La prima occasione utile è data dal prossimo esame in Senato del disegno di legge di bilancio, dove il Governo ha previsto un avvio troppo timido di una misura – la cedolare secca sugli affitti – che, se introdotta in modo più coraggioso, consentirebbe di dare nuova vita ad un mercato in grave crisi», dichiara il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa.

Il vice presidente di Confedilizia e presidente di APE, Associazione Proprietà Edilizia Genova, Vincenzo Nasini ha confermato la consistenza del caso Genova: «E’ un trend negativo che nasce con la crisi economica ed è stato aggravato da alcune manovre a cominciare da quella di Monti. . La città rischia di perdere una parte del suo tessuto commerciale e, in alcune zone, già è totale la desertificazione commerciale. Occorre reagire con una nuova legislazione che estenda la cedolare secca anche agli affitti commerciali. Per Genova occorre estendere anche il doppio canale libero e agevolato anche in questo settore. Con Bisogna dare più flessibilità e libertà a chi contrae i contratti, incidendo anche sulle spese di avviamento e prelazione, che invece oggi sono bloccate da una legge che risale al 1978. Il Comune di Genova può fare la sua parte con una fiscalità che tenga conto dell’attuale situazione».