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Seminario: Linee guida per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie

Nella mattinata di giovedì 29 settembre si terrà a Genova il Seminario dedicato alle “Linee guida per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie” organizzato da Confedilizia Liguria e ABI (Associazione Bancaria Italiana) commissione regionale Liguria. L’appuntamento è in Via Cassa di Risparmio 15, presso la Sala Rappresentanza Banca Carige 15° piano, alle ore 10.

L’obiettivo dell’iniziativa è promuovere la trasparenza e la correttezza nelle procedure di stima degli immobili, anche in fase di procedura esecutiva, nonché a rendere il mercato delle valutazioni degli edifici sempre più efficiente, dinamico ed integrato a livello europeo.

Il seminario è destinato alla presentazione e illustrazione della quarta edizione delle “Linee guida per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie” elaborate d’intesa con gli Ordini dei periti e dalle principali Associazioni di rappresentanza degli operatori del mercato immobiliare e presentate a Roma il 5 aprile 2022.

Saranno presenti Gianluca Guaitani (Presidente Commissione Regionale ABI Liguria), Paolo Prato (Presidente Confedilizia Liguria), Rita Ogno (Presidente Provinciale FIAIP Genova), Angelo Peppetti (Ufficio Credito e Sviluppo ABI), Fabrizio Segalerba (Segretario Nazionale FIAIP) e Corrado Sforza Fogliani (Componente Comitato Presidenza e Comitato Esecutivo ABI).

Scarica >QUI< la locandina del Seminario dedicato alle “Linee guida per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie”

 

Vincenzo Nasini Presidente APE Confedilizia Genova apertura sportello per chi è danneggiato da opere pubbliche
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Le 5 priorità per il settore immobiliare

Anche Ape Confedilizia Genova e Liguria aderisce alla richiesta di Confedilizia nazionale con i “5 punti” proposti al prossimo Parlamento.

«Le nostre sono richieste di buon senso e praticabili. Mi auguro con il presidente nazionale Giorgio Spaziani Testa, che le forze politiche attualmente impegnate nella campagna e elettorale e tra una settimana in Parlamento con i rappresentanti eletti dagli Italiani, possano seguire le nostre indicazioni e comprendere il valore di sviluppo insito nella proprietà immobiliare» – dice Vincenzo Nasini, Presidente Ape Confedilizia e vice presidente Confedilizia nazionale.

Ecco le 5 priorità per il settore immobiliare per APE Confedilizia

1.SUPERARE LA TASSAZIONE PATRIMONIALE

In Italia, dal 2012, vi è una patrimoniale ordinaria sugli immobili che grava, ogni anno, per circa 21/22 miliardi di euro su milioni di famiglie: l’Imu. Occorre iniziare a ridurre questo carico di tassazione, che è – per definizione – progressivamente espropriativo del bene colpito. In nota alcune ipotesi, non alternative, di intervento.

In prospettiva, si considera opportuno superare il sistema di fiscalità locale fondato sull’Imu e altre imposte locali e introdurre un tributo collegato ai servizi apprestati dai Comuni, commisurato al beneficio apportato da tali servizi ai singoli immobili. Il nuovo tributo dovrebbe avere un carattere di corrispettività e dovrebbe essere a carico dei residenti (proprietari e conduttori) ma anche dei non residenti e, comunque, dei soggetti che occupino l’immobile in via transitoria in relazione ad attività, lavorative o di diversa natura, svolte nei Comuni.

2. RILANCIARE GLI AFFITTI COMMERCIALI

La locazione di immobili a uso diverso dall’abitativo (locali commerciali, uffici ecc.) da parte di persone fisiche è gravata – direttamente o indirettamente – da almeno 6 imposte: Irpef, addizionale comunale Irpef, addizionale regionale Irpef, Imu, imposta di registro e imposta di bollo. Si tratta di un carico di tassazione che – combinato con la lunga durata obbligatoria dei contratti (12 o 18 anni, a seconda delle attività) e con gli altri vincoli di una regolamentazione risalente a oltre 40 anni fa, da superare – determina un forte ostacolo all’incontro fra domanda e offerta di immobili in locazione.

Tale ostacolo sarebbe attenuato dall’introduzione di un regime di imposizione del reddito da locazione sostitutivo dell’Irpef, in analogia con quanto in essere dal 2011 per le locazioni residenziali. Contestualmente, appare indispensabile la cancellazione del- la regola che impone di sottoporre a Irpef persino i canoni non percepiti.

3. RIQUALIFICARE IL PATRIMONIO EDILIZIO

Il patrimonio edilizio italiano, che costituisce una ricchezza per tutto il Paese, necessita di cura e manutenzione nonché di essere reso sicuro dal punto di vista sismico ed efficiente sul piano energetico. Gli interventi legislativi adottati per soddisfare tali obiettivi si sono affastellati nell’arco di ben 25 anni (risale al 1997 l’introduzione della detrazione Irpef del 36% per le ristrutturazioni edilizie).

È giunto il momento di riorganizzare questa copiosissima normativa, al fine di impostare un sistema stabile ed equilibrato di sostegno agli interventi finalizzati a riqualificare il nostro patrimonio immobiliare, anche in vista dell’approvazione della nuova direttiva Ue sul rendimento energetico nell’edilizia.

Vi è poi il problema dei moltissimi immobili non utilizzati, spesso abbandonati, il cui recupero non può essere ottenuto attraverso miopi misure punitive, bensì con adeguate politiche di incentivazione. Per le abitazioni, in particolare, la proposta è quella di varare un regime fiscale di estremo favore – che potrebbe consistere nell’esclusione dalle imposte sui redditi e dall’Imu per un quinquennio, oltre che dall’imposta di registro in fase di acquisto – per i soggetti, persone fisiche e imprese, che provvedano a riqualificare gli immobili in questione e a destinarli alla locazione.

4.SVILUPPARE IL TURISMO CON LA PROPRIETÀ DIFFUSA

L’Italia è un Paese naturalmente vocato al turismo, di cui è necessario sfruttare tutte le potenzialità, per il bene dell’intera economia nazionale e per la rinascita di aree o singoli borghi altrimenti senza futuro.

In questo quadro, occorre favorire lo sviluppo – accanto ai modi più tradizionali di ricettività turistica – di forme di ospitalità che si stanno affermando in risposta a specifiche esigenze che si sono presentate, a partire da quelle (come, ad esempio, le locazioni brevi) che vedono protagonista la proprietà immobiliare diffusa, anche attraverso il nostro esteso
patrimonio di interesse storico-artistico.

5. TUTELARE L’AFFITTO

Occorre assicurare una maggiore tutela ai proprietari che concedono in locazione i loro immobili, in specie di tipo residenziale, che in tal modo svolgono una funzione economica e sociale fondamentale.

Nella consapevolezza che molta parte del problema dell’insufficiente tutela non risiede nella normativa, bensì in prassi affermatesi nel corso degli anni, alcune modifiche legislative – come, ad esempio, l’affidamento delle esecuzioni anche a soggetti diversi dagli ufficiali giudiziari e la possibilità di avvalersi dell’assistenza delle guardie giurate – potrebbero agevolare il raggiungimento dell’obiettivo, con effetti benefici in termini di allargamento dell’offerta abitativa.

CASA E IMMOBILI novità 2022
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24 gennaio Convegno online: novità 2022 su casa e immobili

Lunedì 24 gennaio dalle ore 11 alle 13 si terrà il Convegno online programmato da Confedilizia per fare il punto sulle novità legislative riguardanti il settore immobiliare, di tipo prettamente fiscale (superbonus e altri incentivi per gli immobili, Imu ecc.)

Il Convegno sarà trasmesso in diretta -con possibilità di accesso per tutti- sul sito di Confedilizia, su pagina Facebook e canale Youtube di Confedilizia.

CASA E IMMOBILI novità 2022Saluto introduttivo
Giorgio Spaziani Testa (presidente Confedilizia)

Intervengono
Francesco Veroi (responsabile Coordinamento tributario Confedilizia)
Andrea Cartosio (componente Coordinamento tributario Confedilizia)
Giuliano Mandolesi (dottore commercialista, giornalista pubblicista)

Modera
Cristiano Dell’Oste (giornalista Il Sole 24 Ore)

Presidente Associazione APE Nasini
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Nasini e le sanzioni per chi non rispetta la svolta green: “Giù le mani dalle nostre case”.

Tra le sanzioni previste il blocco di vendita e affitto. Le conseguenze per Genova e provincia.

Vincenzo Nasini, presidente di Ape Confedilizia Genova e vicepresidente nazionale Confedilizia, interviene duramente sulla bozza europea in tema di conversione energetica degli immobili:

«La bozza della UE prevede non solo gli step necessari per migliorare le prestazioni energetiche degli immobili, ma anche sanzioni assurde per chi non riesce ad adattarsi.
Si parla apertamente di rendere giuridicamente impossibile vendere e affittare gli immobili che non hanno raggiunto gli standard. E’ un fatto di una gravità senza precedenti.

Per i proprietari di Genova e della Città Metropolitana sarebbe un disastro, una cosa impensabile e un vulnus alla democrazia. Per questo dico alla UE di mettere giù le mani dalle nostre case. È necessaria l’unione politica e non soli sindacale dei proprietari di casa».

Dunque, la cosiddetta svolta green rischia di essere l’ennesimo colpo basso alla classe media europea. Almeno se davvero la nuova direttiva europea in tema di conversione energetica, dovesse contenere le sanzioni di cui si sta apertamente trattando in questi giorni. Come noto l’obiettivo della UE è di imporre che entro il 2050 tutti gli edifici raggiungano lo standard di “emissioni zero”.

Per raggiungere quest’ambizioso obiettivo sono previste alcune tappe di avvicinamento: entro il 2027 gli immobili dovranno infatti raggiungere la classe energetica E, mentre per il 2030 dovranno arrivare alla classe energetica D, per poi raggiungere la classe energetica C nel 2033. Si tratta della classificazione standard della sostenibilità energetica degli immobili, su una scala che va da G, il gradino più basso, che ha un consumo annuo di 165 kWh/mq, fino ad arrivare alla classe A, la più alta, che ha un consumo annuo inferiore ai 30 kWh/mq. Il problema è che la direttiva prevederebbe anche un regime sanzionatorio draconiano con lo stop alla vendita e all’affitto di tutti quegli immobili che non rispetteranno gli standard energetici adottati via via a livello europeo. Oggi la maggior parte degli edifici a Genova e provincia appartiene ancora alla classe energetica G, quella più bassa. Si parla di circa l’80% delle case.

«Per questo dobbiamo prevenire il disastro insito in quel regime sanzionatorio, dicendo un no assoluto di fronte a questo mostro giuridico. Rappresenterebbe il tentativo di scaricare sui cittadini i costi della transizione ecologica a favore delle multinazionali».

Presidente Associazione APE Nasini
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GENOVA: per il blocco degli sfratti in tanti sul lastrico

ANCHE A GENOVA TANTE STORIE DI VITTIME DEL BLOCCO DEGLI SFRATTI. APPELLO AL GOVERNO PER TOGLIERE IL BLOCCO. AUMENTANO DEL 63% LE CASE CHE VANNO ALL’ASTA

Continuano ad arrivare ogni giorno – a Confedilizia, ma anche a deputati e senatori – le richieste di aiuto dai proprietari che subiscono da un anno la requisizione di fatto del loro immobile attraverso il blocco degli sfratti. Una misura che – attraverso ripetute proroghe – ha annullato i provvedimenti con i quali i giudici avevano ordinato di restituire ai proprietari i loro beni, spesso dopo anni di mancati pagamenti, contenziosi e occupazioni abusive. Situazioni spesso insostenibili, che la maggiore associazione della proprietà privata ha raccolto e messo a disposizione di tutti. Storie che, come spiega Vincenzo Nasini presidente di Ape Confedilizia Genova e vice presidente nazionale:

«Riguardano anche la città e la provincia di Genova. Il Parlamento deve correggere la misura che impone il blocco degli sfratti. E’ il momento di dimostrare che non siamo in presenza di una riedizione del Gattopardo: cambiare tutto (o quasi…) perché resti tutto come prima. Fino ad ora questa è purtroppo l’impressione e il problema irrisolto del perdurante blocco degli sfratti senza ristori per i proprietari lo dimostra».

Nasini ricorda un dato appena pubblicato:

«Drammatico specchio della crisi della proprietà: aumento del 63% degli immobili che finiscono all’asta».

Nella piccola selezione resa pubblica (la potete scaricare cliccando QUI) si fa riferimento a casi di famiglie messe in ginocchio da un intervento che le ha private del frutto del loro risparmio ed eliminato una fondamentale fonte di reddito, in molti casi pure in presenza di rate di mutuo da pagare e spesso con la beffa di dover sostenere le spese condominiali a carico degli inquilini morosi. Il tutto, senza alcun risarcimento da parte dello Stato; anzi, persino con l’obbligo di versare l’Imu. La strada da seguire – Confedilizia lo ha detto molte volte – è un’altra. Per gli affitti in corso, servono interventi di sostegno per pagare i canoni. Per quelli oggetto di sentenze, occorre individuare le situazioni di difficoltà, sulle quali agire con misure di aiuto a carico dello Stato. Il Parlamento si è reso conto di tutto ciò. In Commissione Finanze, alla Camera, la precedente maggioranza si è espressa chiaramente per limitare il blocco, che il decreto-legge Milleproroghe ha esteso fino al 30 giugno, così portandolo a quasi un anno e mezzo. Su questa partita si gioca la credibilità del nuovo Governo e della nuova maggioranza. E il dibattito in corso avrà avuto un senso se – entro pochi giorni, non settimane – sarà varato un provvedimento che faccia quanto richiesto dal Parlamento: anticipazione della fine del blocco, di almeno tre mesi, per le morosità pre Covid (come previsto dall’accordo di maggioranza di venerdì, ritirato sabato su richiesta del Governo);  cancellazione dell’Imu 2021 per tutti i proprietari interessati; erogazione di indennizzi adeguati per gli stessi proprietari. Si tratta, beninteso, di misure minime che si limiterebbero ad attenuare, non certo a cancellare, gli enormi danni causati dal blocco degli sfratti a tante famiglie di piccoli risparmiatori. Se non si farà neppure questo, i proprietari e gli stessi inquilini saranno ulteriormente mortificati, ma Governo e maggioranza perderanno la faccia.

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L’Associazione riceve solo su appuntamento lunedì a mercoledì dalle ore 9 alle ore 17, giovedì e venerdì dalle ore 9 alle ore 13, per richieste e prenotazioni potete scrivere una mail a apege@apegeconfedilizia.org o chiamare allo | 010 565 149


Sono APERTE LE ISCRIZIONI per il Corso per Amministratori di formazione periodica

 

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chiamare sulla linea 010565149