incontro a Palazzo Chigi con la Presidente Meloni Ape Confedilizia
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L’incontro a Palazzo Chigi con la Presidente Meloni

“Nell’incontro a Palazzo Chigi con la Presidente Meloni, il Vice Presidente Salvini, i Ministri Giorgetti, Urso, Fitto e Schillaci, abbiamo ribadito la posizione della Confedilizia sul disegno di legge di bilancio (in particolare a proposito di affitti brevi e plusvalenza superbonus), abbiamo chiesto che venga al più presto attuata la parte della riforma fiscale che prevede l’introduzione della cedolare secca per le locazioni non abitative e abbiamo ribadito il nostro apprezzamento per l’efficace azione di contrasto svolta dal Governo nei confronti degli obblighi previsti dalla proposta di direttiva Ue ‘case green’.

Sugli affitti brevi, in particolare, abbiamo evidenziato alla Premier che si tratta di una risorsa da valorizzare e non di un fenomeno da scoraggiare. Tuttavia, se l’intento del Governo è quello di favorire le locazioni di lunga durata in alcune città, abbiamo espresso il parere che la strada da seguire non sia quella delle norme punitive bensì quella degli incentivi e delle tutele. Quanto agli incentivi, abbiamo proposto l’abbattimento dell’Imu in caso di utilizzo dei contratti a canone concordato. Quanto alle tutele, abbiamo suggerito di accelerare gli sfratti attraverso l’affidamento delle esecuzioni anche a soggetti diversi dagli ufficiali giudiziari”.

Giorgio Spaziani Testa
Presidente Confedilizia

Locazioni turistiche e brevi comento alla bozza di legge da parte di Giorgio Spaziani Testa Presidente di Confedilizia
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Locazioni turistiche (e brevi): commento alla nuova bozza di legge

Torniamo a parlare di locazioni turistiche (e brevi), tema che abbiamo già affrontato su ItaliaOggi il 27 aprile e il 15 giugno. Questa volta lo facciamo per commentare la nuova bozza di disegno di legge predisposta dal Ministero del turismo. E diciamo subito che si tratta, come Confedilizia ha rilevato insieme con altre organizzazioni, di un testo palesemente mirato a contrastare l’affitto delle case attraverso l’introduzione di una serie infinita di divieti, limitazioni, requisiti e obblighi, alcuni dei quali di impossibile applicazione (oltre che di assai dubbia costituzionalità).

Il primo problema è già nel titolo: “Disciplina delle locazioni di immobili ad uso abitativo per finalità turistiche”. Sulla base di questa dicitura, si avrebbe diritto di ritenere che la normativa sia pensata per legiferare in materia di locazioni motivate dal turismo. Invece no: già l’articolo 1 della bozza si incarica di precisare che oggetto del provvedimento sono anche tutte le locazioni di durata fino a trenta giorni, e quindi anche quelle per esigenze di lavoro, di studio, di assistenza ad infermi ecc. Confusione massima.

La prima disposizione da segnalare è al comma 3 dell’articolo 2, ove si stabilisce che, “a pena di nullità”, e di una sanzione fino a 5.000 euro, il contratto di locazione per finalità turistiche (che non si sa più cosa sia, visto l’ampliamento previsto dall’articolo 1) non possa avere, nei centri storici delle maggiori città italiane, una durata inferiore a due notti consecutive.

Qual è la motivazione di una così grave limitazione del diritto di proprietà? Non è dato saperlo. L’articolo 1 indica, quali obiettivi dell’intero disegno di legge, quelli di “fornire una disciplina uniforme a livello nazionale nonché di contrastare il fenomeno dell’abusivismo nel settore”. Ma il divieto di locare un appartamento per una notte non pare rispondere né al primo né al secondo proposito (qualsiasi cosa sia l’“abusivismo” nelle locazioni). Quel che è certo è l’effetto che questa norma, qualora approvata, determinerebbe, insieme col resto del disegno di legge: da un lato, un aumento del sommerso; dall’altro, una crescita dei prezzi delle forme di ospitalità alternative, a cominciare da quella alberghiera. Non propriamente un ottimo risultato.

Altra disposizione da segnalare è quella, senza precedenti, contenuta nell’articolo 4. Qui, davvero, non si sa come commentare. Con un tratto di penna vengono cancellati secoli di civiltà giuridica per condizionare l’esercizio di un diritto reale al possesso di “requisiti soggettivi del locatore per finalità turistiche”, consistenti nel non aver subìto alcune misure di carattere penale. Sconcertante.

L’articolo 5 (“Requisiti degli immobili da destinare a locazione per finalità turistica”) può assurgere a emblema di questo disegno di legge, in quanto rivelatore dei suoi scopi. Vi si prevede che chiunque conceda in locazione un appartamento per finalità turistiche, quindi anche chi lo faccia per due settimane all’anno con la quadrifamiliare al mare, debba trasformare casa propria in una sorta di simil-hotel, inserendo dispositivi, attrezzature, avvisi e istruzioni tipici delle strutture alberghiere, e sottoponendosi a ingenti spese per corsi, controlli e burocrazia varia. La finalità, evidente, è il disincentivo a locare. Come è facile comprendere, infatti, quasi tutti questi adempimenti sarebbero impossibili da rispettare nelle abitazioni, mentre altri lo sarebbero, ma al costo di deturparle.

Poi c’è il comma 5 dell’articolo 2 che, rendendo ancora più stringente una norma varata sotto il Governo Conte 2 su iniziativa del Ministro Franceschini, obbliga ad aprire un’impresa, con tutti i relativi costi e adempimenti, chiunque decida di dare in locazione breve più di due appartamenti. Anche qui la Costituzione va a farsi benedire.

Infine le sanzioni. Per capire lo spirito del provvedimento, basta citarne una: fino a 8.000 euro per chi dimenticasse di chiedere il “CIN”, l’ennesimo codice introdotto dalla nuova normativa. Null’altro da aggiungere.

In sintesi: testo giuridicamente inadeguato, diritto di proprietà calpestato, spazi di libertà sottratti e prezzi in salita per i turisti. Intanto, la patrimoniale sugli immobili continua a drenare i suoi 22 miliardi di euro l’anno…

 

Giorgio Spaziani Testa
Presidente di Confedilizia Nazionale

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Giorgio Spaziani Testa al tavolo di confronto sul Pniec Confedilizia APE
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ANSA: Confedilizia, bene il confronto al tavolo sul Pniec

Uno degli ultimi articoli di ANSA è dedicato al tavolo di confronto sul Pniec e riporta le parole di Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia Nazionale:

“Ringraziamo il Ministro Pichetto Fratin per aver coinvolto la Proprietà Immobiliare (Confedilizia), insieme con le imprese edilizie (Ance), nel tavolo istituzionale – composto dai ministeri e dagli enti pubblici competenti – chiamato a indicare le politiche da perseguire sui temi dell’energia e del clima”.

L’Associazione oggi è stata convocata al Mase al tavolo sul Pniec e ha apprezzato l’approccio opposto a quello europeo di Pichetto Fratin.

“Apprezziamo, poi, l’impostazione che il ministro ha voluto dare alla questione: verificare le reali condizioni del nostro patrimonio edilizio; individuare, per tipologie di edificio, gli interventi di riqualificazione necessari; decidere le misure normative conseguenti (defiscalizzazioni, contributi a fondo perduto, prestiti con garanzia ecc.). Esattamente l’opposto – prosegue Spaziani Testa – dell’approccio prevalente in sede
europea, in particolare con la proposta di direttiva ‘case green’, che è quello di pretendere di imporre lavori costosissimi in tutto il continente, peraltro con scadenze irrealistiche, senza neppure preoccuparsi di studiare prima le condizioni dell’oggetto degli obblighi imposti. Auspichiamo che questa linea prevalga non solo in Italia ma – grazie all’azione del nostro governo – anche in sede Ue”.

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Incontro tra il ministro Pichetto Fratin e Confedilizia

Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, on. Gilberto Pichetto Fratin, ha ricevuto una delegazione della Confedilizia, guidata dal Presidente Giorgio Spaziani Testa, per discutere alcune questioni riguardanti il settore edilizio e l’efficienza energetica degli edifici italiani.

Durante l’incontro, la Confedilizia ha posto l’accento su due tematiche di primaria importanza per il comparto:

  • gli incentivi fiscali per gli interventi di efficientamento energetico degli immobili
  • la proposta di direttiva europea “case green”.

Riguardo agli incentivi fiscali, la Confederazione della proprietà edilizia ha sottolineato la necessità di adottare una soluzione chiara, duratura, che possa garantire certezze e possibilità di programmazione a cittadini e imprese.
Sulla proposta di direttiva Ue, la Confedilizia ha ribadito le proprie forti preoccupazioni riguardo ai contenuti del provvedimento.

Il Ministro Pichetto Fratin ha ascoltato attentamente le preoccupazioni della Confedilizia e si è impegnato a considerare tutte le argomentazioni presentate durante la riunione. Ha sottolineato l’importanza di collaborare con gli stakeholder del settore per definire misure efficaci e sostenibili, in grado di promuovere un’edilizia più efficiente dal punto di vista energetico, ma anche di rispondere alle specificità e alle esigenze del mercato immobiliare italiano.
Il Ministro ha inoltre assicurato alla Confedilizia che, nei processi decisionali futuri, le osservazioni formulate saranno prese in considerazione nell’ottica di sviluppare politiche e provvedimenti che promuovano una crescita sostenibile e consapevole del settore edilizio.

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