Written by APE Genova

Coronavirus e condominio: vademecum Confedilizia

Attività degli amministratori di condominio

Tra i codici Ateco relativi alle attività non sospese dal d.p.c.m. del 22 marzo (e successive modifiche) è assente il numero 68.32.0, relativo ad “amministrazione di condomini e gestione di immobili per conto terzi”. Peraltro, il testo del provvedimento dispone che non siano sospese le attività professionali. Il combinato (e confuso) disposto delle due previsioni porta a prudenzialmente ritenere sospesa l’attività degli amministratori condominiali, ferma restando la possibilità di svolgere a distanza almeno una parte delle relative incombenze.

Successivamente all’emanazione del d.p.c.m. del 22 marzo, sul sito Internet del Governo è stata inserita la seguente domanda con risposta:

“Domanda: Le attività professionali, come per esempio quella di amministratore di condominio, devono essere sospese se svolte nella forma di impresa?

Risposta: Tutte le attività professionali, a prescindere dalla forma con cui vengono svolte, sono espressamente consentite. Inoltre, l’articolo 1, lett. c) del Dpcm del 22 marzo 2020 prevede che qualsiasi attività, anche se sospesa, può continuare ad essere esercitata se organizzata in modalità a distanza o lavoro agile (circostanza applicabile anche alle amministrazioni condominiali, fatta eccezione per le assemblee di condominio, per le quali si può consultare l’apposita Faq)”.

Trattandosi di risposta ufficiale, pur evidentemente in contraddizione con la non inclusione, fra le attività consentite, del codice Ateco relativo all’attività degli amministratori di condominio, si evidenzia come la stessa permetta di considerare possibile lo svolgimento dell’attività in questione. Ciò – da quanto emerge da alcune segnalazioni dal territorio – non trova però rispondenza in caso di controlli su strada, dove si richiede che il codice Ateco dell’attività esercitata sia presente nell’elenco allegato al d.p.c.m. del 22 marzo e successive modifiche.

Partecipazione all’assemblea in videoconferenza

Con un’apposita Faq il Governo ha precisato che “le assemblee condominiali sono vietate, a meno che non si svolgano con modalità a distanza, assicurando comunque il rispetto della normativa in materia di convocazioni e delibere”.

Sul punto si segnala che nessuna norma disciplina la partecipazione di uno o più condòmini all’assemblea condominiale a distanza. Tuttavia, in analogia con quanto previsto in tema di società di capitali dall’art. 2370 c.c. (“Lo statuto può consentire l’intervento all’assemblea mediante mezzi di telecomunicazione”), ciò può essere ritenuto possibile ove previsto nel regolamento di condominio e sempreché si garantisca agli interessati la possibilità di intervenire nel corso della discussione. E’ dubbio, invece, lo svolgimento della riunione di condominio esclusivamente tramite questo mezzo. In senso negativo depone un indirizzo giurisprudenziale secondo cui l’assemblea deve essere sempre convocata in luogo “fisicamente” idoneo a consentire a tutti i condòmini di parteciparvi (Cass. sent. n. 14461 del 22.12.1999).

Attività non sospese

Tra le attività non sospese vi sono quelle delle imprese di pulizia e di altre varie professionalità che servono anche per la manutenzione degli impianti negli stabili.

Misure igienico-sanitarie in condominio

In tema di misure igienico-sanitarie in condominio, si fa presente la necessità, nell’ottica di contenimento del contagio, di rispettare le misure di cui all’allegato 1 del d.p.c.m. dell’8 marzo, anche dando apposite istruzioni a coloro che svolgono le pulizie nello stabile (portiere, pulitore, impresa di pulizie ecc.).

Di seguito si riporta l’elenco delle misure anzidette, che è opportuno sia affisso in luoghi visibili in condominio:

a) lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;
b) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
c) evitare abbracci e strette di mano;
d) mantenere, nei contatti sociali, una distanza interpersonale di almeno un metro;
e) igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
f) evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva;
g) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
h) coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
i) non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
l) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
m) usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.

A titolo di esempio, costituisce applicazione di tali indicazioni utilizzare l’ascensore dello stabile una persona alla volta e pulire con soluzione alcolica, più volte nell’arco della giornata, la pulsantiera e le maniglie.

Portieri e altri dipendenti del condominio

Si ritiene che l’attuale quadro normativo non comporti la sospensione del lavoro per i dipendenti da proprietari di fabbricati, tra i quali i portieri e gli addetti alle pulizie. Ciò, sulla base dell’inserimento fra i codici esclusi dalla sospensione del numero 97.

In generale, anche per il settore considerato, vi è la necessità di: incentivare “le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva”; assumere “protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento”, adottare “strumenti di protezione individuale”; incentivare le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro.

Per far fronte a eventuali sospensioni del servizio o a riduzioni di orario, si possono poi utilizzare vari ammortizzatori sociali, previsti in occasione del decreto Cura Italia: accesso alla Cassa integrazione in deroga e permessi vari.

Dal 17 marzo, poi, non si può procedere al licenziamento del proprio dipendente per giustificato motivo oggettivo (tipico è il caso – nel comparto dei dipendenti da proprietari di fabbricati – del licenziamento per soppressione del servizio), essendo ciò espressamente escluso dall’art. 46 del decreto anzidetto.

Ove possibile e con riguardo al più ampio perimetro di applicazione del Ccnl per i dipendenti da proprietari di fabbricati – ci si riferisce, ad esempio, al profilo C) del Ccnl anzidetto: quadri ed impiegati – si segnala anche l’esigenza di massimizzare l’utilizzo delle “modalità di lavoro agile” (sostanzialmente, l’attività svolta dal lavoratore nel proprio domicilio).

I dipendenti in servizio nel mese di marzo avranno poi diritto al bonus di 100 euro.

Si ricorda, infine, che ai dipendenti dovranno essere fornite le informazioni sulla natura del virus e sulle precauzioni minime da adottare. In tal senso si segnala che il Ministero della Salute ha predisposto sul suo sito un decalogo e un opuscolo informativo liberamente scaricabili.

 

Per questioni tributarie (sospensione adempimenti ecc.) si veda l’apposito Focus

ATTENZIONE: le indicazioni del presente vademecum sono state elaborate sulla base della normativa statale. Si raccomanda di verificare la presenza di eventuali diverse disposizioni regionali o comunali.

Vincenzo Nasini Presidente APE Confedilizia Genova
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Coworking hotel, supercondominio, ecobonus e la mina vagante dell’articolo 4 della finanziaria. Domani Ape-Confedilizia Genova s’interroga su questioni vecchie e nuove

Domani, venerdì 29 novembre, dalle 14.30 alle 19 circa, si svolgerà “Questioni vecchie e nuove di diritto condominiale”, convegno, che si terrà al Bi&Bi Service di via XX Settembre 41 a Genova. Nel corso dell’incontro, che vedrà l’intervento di molti esperti, si dibatteranno temi di attualità. Dopo la registrazione dei partecipanti e la presentazione del convegno, alle 15 Barbara Gambini, avvocato del Foro di Pisa, farà una relazione su “Il coworking e il condhotel”, due tipologie di utilizzo turistico immobiliare innovative: il condhotel è l’esercizio alberghiero aperto al pubblico che forniscono alloggio, servizi accessori ed eventualmente vitto, in camere destinate alla ricettività e, in forma integrata e complementare, in unità abitative a destinazione residenziale. Il coworking hotel è un po’ ufficio e un po’ albergo. Roberto Triola già presidente di sezione della Corte di Cassazione, interverrà sul “Supercondominio nella giurisprudenza e nella prassi”. Alle 16 Alessandro Gallucci, avvocato del Foro di Lecce, interverrà su “Danni da infiltrazioni, le responsabilità del condominio. Poi alle 16.30 Vincenzo Nasini, avvocato e presidente di Ape Confedilizia parlerà sul tema della “Contabilità condominiale: questioni giuridiche e aspetti controversi in dottrina e in giurisprudenza”. Alle 17 relazione di due tributaristi, Venanzio Mantero e Maurizio Pucci” su “Rendiconto condominiale e bilancio societario”. Mentre alle 17.30 Angelo Sciaccaluga farà una relazione su “Ecobonus, sisma bonus e cessione del credito”. Alle 18 Vincenzo Nasini chiuderà con il suo secondo intervento su “L’articolo 4 del decreto fiscale: una mina vagante per condomìni, proprietari di casa e famiglie”. Un argomento, quest’ultimo attualissimo. L’articolo 4 è la norma contenuta nel decreto fiscale su ritenute e compensazioni in appalti e subappalti, che rischia di essere devastante per milioni di famiglie ove non si escludessero i condomìni dal suo ambito di applicazione. Ad avviso di Confedilizia, occorre intervenire in sede di conversione del decreto per porre rimedio ad una previsione che, così com’è attualmente formulata, pone a carico del condominio delicati quanto gravosi adempimenti i cui costi necessariamente verrebbero a gravare su tutti i proprietari di casa. A tal fine, Confedilizia ha promosso negli scorsi giorni la presentazione di una serie di emendamenti volti sia ad escludere i condomini dall’applicazione della norma sia a sopprimere in toto l’articolo 4.

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Convegno “Questioni vecchie e nuove di diritto immobiliare”

Venerdì 29 novembre si terrà, in Via XX Settembre 41/5 (3°piano), il convegno “Questioni vecchie e nuove di diritto immobiliare”.
L’incontro si terrà presso il Centro Convegni Bi&Bi Service dalle ore 14.30 alle 18.30.

Al termine seguirà aperitivo.

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“Casa Dolce Casa: come difenderti”. Da Busalla a difesa della proprietà, ribadito un no deciso all’aumento della cedolare secca

Si è svolto quest’oggi a Busalla un convegno organizzato da Ape Confedilizia Genova e dedicato alla difesa della proprietà immobiliare e anche alle ultime novità in tema di legge di bilancio. L’appuntamento  ha visto la partecipazione di oltre 200 persone in arrivo da tutta la provincia. Bene rifugio per antonomasia fino al nuovo millennio, oggi la casa resta un occasione di investimento ma anche un bene da difendere da una serie di attacchi: le tasse, il crollo dei prezzi, la redditività degli affitti, l’aumento dei rischi di morosità. Un bene primario ma sotto attacco, tanto che Ape Confedilizia, l’associazione che ha per scopo la tutela degli interessi generali della proprietà edilizia e dei diritti dei proprietari, ha voluto dedicare al convegno a “Casa dolce casa: come difenderti”.  Un’occasione di confronto che ha visto anche la partecipazione della Città Metropolitana, rappresentata dal consigliere delegato Claudio Garbarino. E’ stato quest’ultimo a intervenire in particolare su un tema scottante e attualissimo, ovvero la previsione di aumento dell’aliquota della cedolare secca, la tipologia contrattuale per l’affitto immobiliare che oggi viene utilizzato in oltre il 50 per cento dei casi. «Il Governo deve rivedere una misura che colpisce duramente le persone. Non è un caso che a dire di no all’aumento siano sia i proprietari, rappresentati a Genova da Ape Confedilizia, sia dagli inquilini. La cedolare è una misura sociale perché riguarda affitti per inquilini disagiati, si applica anche alle locazioni degli studenti universitari. Per questo, anche il
sindacato degli inquilini Sunia ha protestato». Sul punto anche Vincenzo Nasini, presidente di Ape Confedilizia, Genova e vice presidente nazionale, è stato molto netto  «Siamo alle solite : il governo senza idee aumenta le tasse e colpisce la casa andando a toccare quella cedolare secca che sta alla base dei contratti agevolati e ne costituisce il presupposto essenziale. Dobbiamo impedire che l’aumento dal 10 al 12,5 dell’aliquota trovi spazio nella legge finanziaria. Genova è una città dove il numero di contratti con cedolare secca è fortemente maggioritario e dunque questo significa che si andrà a impoverire la città. Così si spara nel mucchio: proprietari inquilini vecchi giovani famiglie». I lavori del convegno si sono aperti alle 9.30 di quest’oggi alla presenza anche di Antonio Canevaro presidente della commissione del registro Amministratori Confedilizia e Fabrizio Segalerba segretario nazionale Fiaip (agenti immobiliari). Tra gli interventi, ha aperto Giovanni Battista Pittaluga che ha parlato di “Crisi, tassazione e prezzo degli immobili” mettendo in evidenza i rischi connessi all’incremento delle tasse. A seguire  Pietro Suozzo (Delegato Valle Scrivia) è intervenuto su “La tutela della proprietà privata”,  Roberto Galvani su “Come aggiornare il valore della proprietà”,  Davide Spinella di “Interventi manutentivi e risparmio energetico”, Piermario Gatto ed Enrico Montobbio sulle “Problematiche relative alla ristrutturazione” e “Quando la proprietà incontra l’Amministrazione Pubblica”. Il presidente di Ape Genova e vice presidente nazionale Confedilizia  Vincenzo Nasini ha portato a termine una relazione su “Proprietà, locazione e condominio: problemi e proposte”;  Alessandro Costa e  Massimiliano Ricordini su “Conseguenze penali agli abusi edilizi”,  Giorgio Fonzi su “Il costo e l’inutilità di certe proprietà” e  Andrea Bruni Prencipe su “Fiscalità, detrazioni e novità normative. Tipologie varie dei contratti di affitto”.
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